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Ritorno dall’isola che non c’è

Ritorno dall’isola che non c’è

Esito finale del laboratorio interculturale con gli ospiti della Comunità per l’inclusione sociale dell’Opera di Padre Marella a cura del Teatro dell’Argine.

Questa è la storia di persone che ad un certo punto del loro percorso affrontano un grande cambiamento. Quando nuovi ospiti arrivano nella Comunità per l’inclusione sociale dell’Opera di Padre Marella, portano con sé lo smarrimento e la confusione che sono il riflesso delle fatiche di viaggi di vita sempre diversi, mai uguali, inevitabilmente non facili.
Eppure ognuno di loro ha qualcosa in comune con gli altri: quei sogni, preziosi e segreti, di una vita migliore, che portano con sé come un piccolo enorme tesoro. Cosa succede se quel gruzzolo di valore inestimabile, una notte viene rubato dal più temibile pirata di tutte le favole? Chi diventiamo se i nostri sogni ci vengono rubati? Approderemo all’Isola Che Non C’è, alla ricerca di quello che dà vita al nostro futuro, quello che ci permette di crescere. Le bugie di Uncino, gli inganni di Spugna, l’aiuto di Campanellino plasmeranno un viaggio che proverà a mostrare come siano i sogni a renderci le persone che siamo e a darci la possibilità di immaginare un futuro; e che non dobbiamo lasciare che nessuno e niente mai ci impedisca di sognare una vita migliore.

«La collaborazione tra l’Opera di Padre Marella e il Teatro dell’Argine ha delle radici profonde. Si tratta di radici che si nutrono della stessa idea di mondo, di giustizia, di bellezza, di dialogo, di curiosità, di coraggio e di speranza. Così, ogni volta che possiamo, cerchiamo di lavorare insieme per dare il nostro contributo alla comunità, seminando condivisione, ascolto e fiducia. L’Opera di Padre Marella si occupa delle marginalità sociali da più di mezzo secolo e sa bene una cosa: il lavoro sociale non può prescindere dal rimuovere le cause che generano quella che è una vera e propria trappola della povertà e dall’attrezzare anche i più fragili per partecipare alla società, al lavoro e alla vita democratica. Autonomia e responsabilità è un progetto di 18 mesi, reso possibile dal sostegno di Fondazione San Zeno, che sta consentendo di finanziare corsi di formazione, tirocini formativi, laboratori educativi, inserimenti lavorativi, avvio di nuovi posti letto in accoglienza, affiancamenti psicologici, contaminazioni positive di esperienze e vite… e tanti sorrisi di ritrovata speranza. All’interno di questo intenso percorso ha preso vita anche il laboratorio teatrale iniziato a fine novembre 2022 e conclusosi oggi, sabato 11 marzo 2023, con l’esito finale del laboratorio. I protagonisti sono gli ospiti della Comunità per l’inclusione sociale di San Lazzaro di Savena e tra di loro ci sono molte persone arrivate in Italia poche settimane fa senza conoscere una parola di italiano. Oggi sono su questo palcoscenico e quello che sta per accadere è speciale. Ringraziamo la Fondazione San Zeno per aver creduto nella nostra idea figlia di don Olinto Marella, cioè di investire sul futuro dei più fragili, sul sostegno ai percorsi abitativi, sui percorsi di avviamento al lavoro, sui percorsi formativi e sulle attività educative e di integrazione sul territorio, come quella di stasera» (Massimo Battisti, responsabile della Comunità per l’inclusione sociale dell’Opera di Padre Marella).

San Zeno

Nell’ambito del progetto Autonomia e responsabilità finanziato da Fondazione San Zeno www.fondazionesanzeno.org

con Barry Abdourahamane, Talaat Mostafa Eid Ahmed, Sylla Alassana, Ahmed Mohamed Ahmed Aly, John Wisdom Atilo, Massimo Battisti, Sulayman Camara, Francesco D’Errico, Domminic Gyasi, Bakary Jabbi, Abdulrahim Malang, Andrea Morreale, Mirko Naselli, Michel Ondoa, Eshak Ibrahim Daoud Saad, Brehima Sangare, Fabio Tolomelli, Franco Unguendoli
laboratorio e regia a cura di Francesco Izzo Vegliante e Irene Montanari