Il blog Liberamente Traveller ci ha regalato un bellissimo racconto su Padre Marella, proponendo un itinerario inedito che attraversa Bologna seguendo i luoghi della sua testimonianza di carità. Un viaggio che parte dal cuore pulsante del centro storico per arrivare fino a San Lazzaro di Savena, ripercorrendo i passi di chi è stato definito “la coscienza di Bologna” e “il barbone di Dio” per la sua vicinanza agli ultimi.
Le 10 tappe del percorso:
- L’angolo di Padre Marella (tra Via Caprarie e Via Drapperie) – dove il bassorilievo in bronzo di Nicola Zamboni ricorda il sacerdote che tendeva la mano per raccogliere offerte per i suoi orfani
- Via San Mamolo 23 – l’appartamento dove visse dal 1924 fino agli anni Cinquanta, trasformato in rifugio per orfani e bisognosi insieme alla madre Carolina
- Liceo Galvani – dove insegnò dal 1924 al 1930, introducendo un metodo innovativo che esortava gli studenti a ragionare con libertà e pensiero critico
- Liceo Minghetti – dove tenne lezioni dal 1930 al 1948, prima di lasciare definitivamente l’insegnamento per dedicarsi completamente ai poveri
- Chiesa di San Giovanni in Monte – dove il 2 febbraio 1925, dopo sedici anni di sospensione a divinis, poté finalmente celebrare di nuovo la Messa
- Porta Lame – durante l’occupazione nazifascista Don Marella mise in sicurezza e fece seppellire i corpi dei Partigiani trucidati
- Teatro Comunale – uno dei luoghi simbolo dove chiedeva l’elemosina per i bisognosi, sfidando i pregiudizi della società bene
- Il nostro Museo Olinto Marella – ricavato dalla vecchia “Cattedrale dei Poveri”, oggi offre un percorso immersivo attraverso installazioni e testimonianze che raccontano la sua vita
- Pronto Soccorso Sociale e Mercato Solidale – dove continua ancora oggi un’importante attività di accoglienza e solidarietà
- Città dei Ragazzi (San Lazzaro di Savena) – il villaggio fondato sull’autogoverno nel 1954, con la Chiesa della Sacra Famiglia che custodisce le spoglie del Beato.
Un itinerario che invita a scoprire Bologna da una prospettiva diversa, attraverso la vita di un uomo che ha saputo farsi voce degli ultimi e che ancora oggi può ispirare con il suo esempio di altruismo e dedizione.
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Un ringraziamento speciale al settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna per il sostegno.