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Buon Natale!

Natale 2022

Nel 1949 Adriano Olivetti, nel suo discorso di Natale pronunciava queste parole:

A nessuno di noi deve sfuggire un solo istante che non è possibile creare un’isola di civiltà più elevata e trovarsi a noi tutt’intorno e ignoranza e miseria e disoccupazione. Perciò io credo – anche – in una società rinnovata, che esalti e non opprima, che riconosca e non disprezzi, che accetti e non respinga l’ordine umano e divino che risplende nella verità, nell’arte, nella giustizia e sopra ogni altra cosa, nella tolleranza e nell’amore.

Sempre di più il periodo natalizio è circondato dall’ebbrezza connessa alle feste, da voci e luci che sembrano celebrare più il consumo che non nutrire lo Spirito.  Un’altra voce, non solo è possibile, ma è anche la più autentica e necessaria: la voce dei poveri, dei senza casa, degli esclusi, dei perseguitati simboleggiati nei presepi all’interno delle nostre case.

Nella testimonianza del presepio si anima la vita, la sofferenza, la maternità, la gioia, la dolcezza, la paura, l’umiltà, la persecuzione, la carità. Le stelle della notte del Natale, la semplicità evangelica, la povertà e l’umiltà, ci ricordino il senso profondo del Natale e ci aiutino a leggere il mondo e i nostri legami con tutti gli altri.

Come ci ricorda il Papa, possiamo incontrare Dio ogni volta che ci pieghiamo sulla carne ferita di uomini e donne che soffrono, e sapremo che Natale significa: «Hai visto nell’uomo un fratello? Allora hai visto Dio».

Che sia davvero un Santo Natale!