Da anni impegnata nella promozione dei diritti umani e del diritto alla migrazione, in ambito locale e internazionale, Claudia D’Eramo è perfezionista, poco paziente e impregnata di un cinismo che svela le sue origini romane… ma ha anche dei difetti.
Massimo e Sulayman sono le prime due persone che la avvicinano all’Opera di Padre Marella, di cui non si è ancora stancata. Nella Comunità per l’inclusione sociale si dedica a varie cose che spesso implicano numeri e celle Excel, ma la vera soddisfazione è stracciare chiunque a biliardino e selezionare colori, dipingere pareti e arredare spazi, con la complicità di Sulayman.
Ogni tanto (spesso) pensa «ma chi me lo fa fare?» anche se poi la soddisfazione dei cinque minuti prima di passare al progetto successivo valgono il gioco. In ogni caso, nella prossima vita si ripromette di nascere architetta.